http://europa.md

http://www.conventia.md

mercoledì 26 ottobre 2011

EUROPA - Da una piccola Chiesa d'Europa - La prima settimana sociale in Moldova e i 40 anni del Ccee
Da una piccola Chiesa dell'Est un messaggio inatteso per le altre Chiese d'Europa. È venuto nei giorni scorsi dalla prima settimana sociale vissuta dalla Chiesa moldava a Chisinau sul tema "Il coraggio di crescere accanto agli ultimi".
Bisogna ricordare il passato e guardare il presente di questa terra per rendersi conto di un segno sorprendente della vitalità di una minuscola comunità guidata dal vescovo Anton Cosa. Nell'oppressione subita a lungo, nella povertà e nella situazione sociale che oggi vede una lacerante emigrazione femminile, si esprimono la sofferenza e la voglia di riscatto di un popolo. I cattolici - minoranza assoluta - hanno compreso che al tempo della medicazione delle ferite, inferte dalla dittatura marxista alla coscienza e al corpo, occorreva far seguire il tempo della ricostruzione e della speranza.
Un percorso tutto in salita e con pochissime risorse a disposizione. Non hanno esitato a muovere i passi e, con la prima settimana sociale, hanno dato un segnale al loro Paese, un segnale condiviso anche dai fratelli delle Chiese ortodossa e battista che hanno voluto essere presenti almeno in parte alle tre giornate. Una sensibilità ecumenica che diventa per se stessa un messaggio di fiducia nel dialogo anche per le altre Chiese d'Europa.
I cattolici della Repubblica di Moldova, consapevoli di non essere un'isola nel continente europeo, hanno voluto ascoltare la voce di altre esperienze analoghe, quella italiana e quella francese, per cogliere il valore e la prospettiva del camminare insieme sulle strade d'Europa. Ed è proprio nello stare evangelico sulla strada, ricordato dal vescovo Cosa nelle conclusioni della settimana, che l'impegno nel sociale si coniuga in terra moldava con l'impegno per la nuova evangelizzazione.
Inevitabile, ma anche spontanea e bella, coincidenza dei due volti della testimonianza cristiana poiché i valori che riguardano la persona sono sempre, ovunque e tutti non negoziabili. Valori inscindibili che sostengono la vita dell'uomo in ogni stagione e in ogni luogo. Il coraggio di crescere accanto agli ultimi, tema della settimana sociale moldava, seguita passo per passo a Chisinau da SIR Europa, ha ripreso e rilancia il percorso europeo della Chiesa cattolica. Si propone cioè in un continente messo alla prova dalla crisi, come segno di una fede che dalla contemplazione della Parola prende motivo e forza per levare la voce a nome dei più diversamente fragili.
Prende la parola per dire, quale suo specifico contributo, le ragioni della speranza cristiana anche alla politica, all'economia e alla finanza.
Prende la parola per denunciare e condannare il cinismo dei poteri ma ancor più, per indicare loro la direzione per promuovere quei valori non negoziabili senza i quali essi stessi cadrebbero come anche la storia recente d'Europa insegna.
Ecco quanto è avvenuto a Chisinau in una terra che ha vissuto la tragedia e con questa memoria guarda all'Unione europea con realismo e saggezza critica che sono altro rispetto allo scetticismo. E forse, questo nella sua umiltà, vuole essere un messaggio di incoraggiamento alle Chiese d'Europa in questo anno 2011 che coincide con i quaranta anni di vita del Consiglio delle conferenze episcopali europee. Incoraggiamento nel dare un volto, anzi più volti, alla nuova evangelizzazione perché sia visibile e credibile una Chiesa che sceglie di stare con ancor più amore e intelligenza dentro un passaggio particolarmente difficile della storia comune europea.

Paolo Bustaffa


http://www.ilnuovotorrazzo.it/read_news.asp?id=2472

Nessun commento: